Il processo per costruire il programma - STB1019/SkullOfSummer GitHub Wiki
Partire dal codice sorgente scritto in C ed arrivare ad un programma eseguibile è il processo che viene denominato processo di build. Questo processo, seppur teoricamente lineare, spesso causa problemi durante la compilazione dei programmi. Questo documento ti spiegherà come avviene il processo di building e ti spiegherà alcuni comandi del gcc
che gestiscono la procedura.
Partire dal codice sorgente scritto in C ed arrivare ad un programma eseguibile è il processo che viene denominato il processo di build. Questo processo è suddiviso in varie fase, che elenchiamo:
-
Preprocessing: ogni file "*.c" del codice sorgente viene dato in pasto al preprocessore che si occupa di gestire ogni istruzione del preprocessore (per esempio
#define
); - Compilazione: il compilatore analizza il codice sorgente "*.c" generato dal preprocessore e ne controlla errori grammaticali, sintattici e semantici; se va tutto bene genera il codice assembly;
- Assembly: durante questa fase viene richiamato l'assembler, un programma che legge l'output generato dalla compilazione e produce il codice macchina, o object code;
-
Linking: tutte le precedenti fasi riguardano singoli file sorgente "*.c". Spesso però è molto comodo divide le varie funzioni che si scrivono in diversi file (sia per non avere file da 10000000 righe sia per poter organizzare il proprio codice meglio). Se si scrivono più file succederà sicuramente di voler richiamare una funzione di un file da un altro file: per esempio dopo aver scritto la funzione "get_maximum_of_2_numbers" nel file "utility.c" la si vorrà usare nel proprio programma "my_awesome_program.c". Questo significa che il processo di building deve sapere che l'output dell'assembly del file "my_awesome_program" utilizza una funzione chiamata "get_maximum_of_2_numbers" che però non è definita nel file (ricorda le 3 precedenti fasi vengono effettuate singolarmente per ogni file "*.c" che scrivi!). Il processo di linking effettua questa associazione: fa in modo di inserire nell'eseguibile finale i vari pezzi di codice assembly richiesti in modo che ogni funzione utilizzata dal programma sia definita. Il processo di linking può associare al tuo eseguibile 3 tipi di file:
- machine code;
- static libraries;
- dynamic libraries;
Le fasi dalla 1 alla 3 vanno fatte singolarmente per ogni file sorgente mentre la quarta deve essere fatta una volta sola collegante tutti i tuoi file contenenti object code.
Una translation unit è il file "*.o" che si ottiene compilando un semplice file "*.c" in cui tutti gli #include
sono stati preprocessati. Quindi il tuo programma non sarà altro che un'aggregazione di translation unit, tutte unite tra di loro (più librerie dinamiche).
Supponiamo di avere il file "utility.c":
int get_maximimum_of_2_numbers(int a, int b) {
return a >= b ? a : b;
}
ed il file "my_awesome_program.c":
#include <stdio.h>
#include <stdlib.h>
//prototipo solo per dire al compilatore che la funzione esiste ma è definita da qualche altro file.
//se non lo metti non ti fa compilare
int get_maximimum_of_2_numbers(int a, int b);
int main(int argc, const char* args[]) {
printf("the maximum number is %d\n", get_maximum_of_2_numbers(3, 4));
return 0;
}
Ora, eseguiamo le prime 3 fasi per il file "utility.c". Da linea di comando:
gcc -c utility.c
#il compilatore ha creato il file utility.o
I file contenenti object code hanno solitamente estensione "*.o". Facciamo la stessa cosa con "my_awesome_program.c":
gcc -c my_awesome_program.c
Ora dobbiamo effettuare il linking:
gcc utility.o my_awesome_program.o -o my_awesome_program
Questo creerà un eseguibile chiamato my_awesome_program: fondamentalmente hai richiamato il linker che ha incollato i codici macchina di "utility.o" e di "my_awesome_program.o" insieme. In più, implicitamente, ha collegato il tuo codice applicativo con delle shared libraries di sistema (la funzione printf
è definita in una libreria di sistema, la stdio) in modo che il tuo eseguibile potesse utilizzare il codice macchina della printf
. Digitando in linea di comando:
./my_awesome_program
il computer eseguirà il vostro programma, ossia stamperà 4.
Una regola importantissima è che un elemento (variabile, costante, funzione) può essere dichiarato tutte le volte che vuoi, ma può essere definito una volta soltanto. Questo solitamente non crea problemi quando si compila una translation unit, ma genera errori strani quando il compilatore unisce tutte i file "*.o". Per esempio (l'esempio è reperibile qui ):
//file utility.h
#ifndef UTILITY_H
#define UTILITY_H
char buffer[300];
typedef struct {
char* nome;
char* cognome;
int eta;
} foo;
char* getStringOfFoo(foo f);
#endif
//file utility.c
#include "utility.h"
#include <string.h>
char* getStringOfFoo(foo f) {
char* tmp = buffer;
strcat(tmp, f.nome);
strcat(tmp, " ");
strcat(tmp, f.cognome);
return tmp;
}
//foo_manager.h
#include "utility.h"
void handle_foo(foo f);
//foo_manager.c
#include "foo_manager.h"
#include <stdio.h>
void handle_foo(foo f) {
char* fullName = getStringOfFoo(f);
FILE* out = fopen(fullName, "w");
if (out == NULL) {
exit(1);
}
fprintf(out, "eta di %s è %d\n", fullName, f.eta);
fclose(out);
}
//my_awesome_program.c
#include "utility.h"
#include "foo_manager.h"
int main() {
foo paolo_rosssi = {"Paolo", "Rossi"};
printf("%s\n", getStringOfFoo(paolo_rossi));
handle_foo(paolo_rossi);
}
non compilerà affatto! Perché? Sembra che sia tutto fatto bene, ma quando si mettono insieme tutte le translation unit (ovvero i "*.c") il compilatore si lamenterà che la variabile buffer
è definita più volte.
La motivazione è che l'header utility.h
è stato copia-incollato in tutti i file "*.c": ognuno di essi quindi avrà definito una sua propria variabile buffer
. Tutto va bene finché le translation unit stanno da sole, ma non appena vengono unite insieme il compilatore si trova ad avere 3 variabili chiamate buffer
allocate in memoria diverse!
Da questo puoi capire un'importante regola: tutte le definizioni vanno messe nei .c mentre tutte le dichiarazione negli header: tanto puoi dichiarare tutte le volte che vuoi!
Flag | Descrizione | Note |
---|---|---|
-E | Esegue solo fino al processo di preprocessing | Usato per controllare se la tua macro programming fa quello che pensi che debba fare |
-S | Esegue solo fino al processo di compilazione | Usato di rado |
-c | Esegue solo fino al processo di assembly | Una delle flag più usata per modularizzare il tuo codice |
-o | Definisce il nome che l'output di gcc dovrà avere |
|
-L | Cartelle in cui cercare shared libraries addizionali | |
-l | il linker name della shared library che vuoi linkare al tuo codice | Per un comportamento corretto, inserisci questi flag alla fine del comando di compilazione. L'ordine dei comandi è importante |
-I | Cartella in cui sono presenti header files addizionali | Metti qui le cartelle dove si trovano i tuoi header: in questo modo nel codice sorgente non dovrai gestire percorsi relativi negli include! |
-D | Durante il processo di compilazione la costante di preprocessore specificata sarà definita | |
-U | Durante il processo di compilazione la costante di preprocessore specificata non sarà definita | |
-g | Flag usato per gestire il livello di informazioni di debug da aggiungere al tuo machine code | |
-O | Flag usato per gestire il livello di ottimizzazione del compilatore | |
-W | Flag usato per gestire il trattamento di alcuni warning lanciati dal compilatore |
Per gestire le fasi di compilazione e l'output, esempi possono essere:
gcc -E my_awesome_program.c
gcc -s my_awesome_program.c
gcc -c my_awesome_program.c
gcc -c my_awesome_program.c -o my_awesome_program.o
Se devi utilizzare una libreria dinamica, imposta il suo percorso tramite -L
e poi usa il suo nome con -l
. Ricardati di mettere il -l
alla fine del comando.
gcc -L/home/piero/my_shared_libraries/ my_awesome_program.o -lmylib
Se devi usare header file esterni, usa -I
:
gcc -I/home/piero/my_headers/ -c my_awesoe_program.c
Se il gcc esegue la fase di processing (ovvero sempre tranne quando esegui il linking con i file machine code), puoi usare -D
e -U
per definire/non definire alcune macro. Per esempio possiamo definire in fase di compilazione un macro "DEBUG" che attiva dei printf
che aiutano a debuggare il programma:
int main(int argc, const char* args[]) {
int a = 5 + 4;
#ifdef DEBUG
printf("a is %d\n", a);
#endif
return 0;
}
Per definire "DEBUG" puoi fare:
gcc -DDEBUG -c my_awesome_program.c
#ora sarà definita la macro "DEBUG"
Per fare in modo di rimuovere la definizione di una macro, puoi fare:
gcc -UDEBUG -c my_awesome_program.c
#la macro DEBUG non è definita
Di default tutte le macro devono essere definite esplicitamente.
In C è possibile dichiarare e definire delle variabili/funzioni/tipi. E' necessario che venga eseguita una e una sola definizione di un oggetto. Supponiamo però di dividere il nostro progetto in tanti file: A.c
, B.c
e C.c
. Per funzionare C.c
ha bisogno sia di A.c
che di B.c
. A.c
, invece, ha bisogno di qualcosa in B.c
, e B.c
ha bisogno di qualcosa in A.C
. Ossia:
Un requisito per compilare seguendo la procedura appena citata è che ogni file ".c" sia compilabile separatamente. Tuttavia ciò è impossibile nel caso appena citato (per compilare A serve B e viceversa!). L'idea è quella di creare i cosidetti header file.
- Negli header file si mettono tutte le dichiarazioni di variabili/funzioni/tipi, oltre che guardiati;
- Nei codici sorgenti invece si mettono tutte le definizioni di variabili/funzioni/tipi.
Un esempio di header file corretto è:
#ifndef FILE_A_ //guardia dell'header file
#define FILE_A_
extern int moduleAVariable; //dichiarazioni di una variabile
int increment(int a); //dichiarazione di una funzione del modulo
#endif
Ad ogni file header è accoppiato il codice sorgente "a.c", che lo include:
//includo A.h, in questo modo ho già tutte le dichiarazioni che il modulo implementa
#include "A.h"
//ora implemento tutte le dichiarazioni
//inizializzazione della variabile moduleAVariable
int moduleAVariable = 0;
//definizione della funzione increment
int increment(int a) {
moduleAVariable += a;
return moduleAVariable;
}
Dividere ogni modulo in questo modo ti permette di essere estremamente flessibile:
- Se ho bisogno di una funzionalità di un modulo in un file sorgente, basta che importi il suo header;;
- Se ho bisogno di una funzionalità di un modulo in un header file, basta che importi il suo header;
- Posso importare tutti gli header file che voglio, quante volte voglio: verrà incluso una volta soltanto grazie alle guardie: questo mi consente di eseguire solo una dichiarazione;
Le effettive definizioni delle variabili e delle funzioni verranno poi trovare in fase di linking tra i vari file "a.o", "b.o", "c.o".
Disponibile qui
- Capire le fasi di compilazione: https://www.calleerlandsson.com/the-four-stages-of-compiling-a-c-program/;
- Alcune flag molto utili in ambiente di produzione: http://blog.httrack.com/blog/2014/03/09/what-are-your-gcc-flags/;
Immagina di esserti dimenticato di collegare utility.o
a my_awesome_program.o
. Ossia:
gcc -c my_awesome_program.c
gcc -c utility.c
gcc my_awesome_program.c -o my_awesome_program
In questo caso il linker si lamenterà con:
koldar@koldar:~/Desktop/Skull$ gcc my_awesome_program.c -o my_awesome_program
/tmp/ccMJof6N.o: In function `my_awesome_program':
my_awesome_program.c:(.text+0x1a): undefined reference to `get_maximum_of_2_numbers'
collect2: error: ld returned 1 exit status
Questo è un classico errore da linker: esso si sta lamentando che non trova il codice macchina della funzione "get_maximum_of_2_numbers". Tra parentesi ld
è il linker vero e proprio.